Sacred Remix: Architorti e Coro Stefano Tempia insieme per la Croce Verde

Sabato 15 novembre il Tempio Valdese di Pinerolo ospiterà il concerto/evento “Sacred Remix, un’iniziativa di Zonta Pinerolo a favore della Croce Verde di Pinerolo, che avrà come protagonisti il Quintetto Architorti, guidato dal celebre Marco Robino, e il Coro dell’Accademia Corale Stefano Tempia, diretto da Luigi Cociglio. Nel concerto sarà utilizzato il sistema CAdMO – Computer Aided digital Music Orchestra, progetto di Fondazione Accademia di Musica con Marco Robino, un innovativo strumento digitale brevettato, concepito come sostituto di un’orchestra dal vivo e controllato da un software dedicato e da un musicista-pilota, che consente di riprodurre con alta fedeltà i suoni di strumenti pre-registrati, utili all’accompagnamento di ensemble per le esecuzioni in concerto. 

Zonta Pinerolo è una associazione che da quaranta anni opera a livello internazionale e sul territorio organizzando service ed eventi per sostenere l’empowerment femminile e collabora ad iniziative ed eventi a favore della popolazione. Tutti gli anni organizza un concerto a fini benefici. Anche quest’anno il concerto si terrà grazie agli sponsor che sostengono l’iniziativa e sarà a favore della Croce Verde di Pinerolo”. Antonella Grassi, Presidente Zonta Club Pinerolo

sacred remix marco robino

Il concerto, previsto per le ore 21.00, sarà preceduto da una prova aperta al pubblico che si svolgerà alle ore 18.30.  Sono attualmente ancora disponibili dei biglietti per la prova aperta, acquistabili presso la Farmacia Corti Gosso di Pinerolo.

Abbiamo chiesto a Marco Robino quali sono gli aspetti positivi della prova aperta.

“Solitamente la prova aperta è un modo di far sentire un concerto a un pubblico che non ha l’opportunità di sentire il concerto vero e proprio per varie ragioni. Può esserci un problema di disponibilità di biglietti per la sera (e nel caso di “Sacred Remix” sono già tutti esauriti), di agevolazione con un costo più basso per l’accesso e anche l’opportunità di un orario differente rispetto a quello ufficiale”.

Però “Sacred Remix”è qualcosa di diverso. È bello concepire il progetto come un cantiere in cui l’esperienza dal vivo con il pubblico possa essere un momento di confronto diretto, di specchio delle  intenzioni esecutive del progetto stesso. Nella prova aperta è possibile che il  pubblico diventi il nostro metro esecutivo, casomai con domande dirette e confronti aperti su due o più soluzioni interpretative”.

“Sacred Remix” nasce dall’incontro tra Luigi Cociglio, Direttore artistico dell’Accademia Corale Stefano Tempia, e Marco Robino, violoncellista e leader del Quintetto Architorti. All’origine del progetto vi è innanzitutto il desiderio di omaggiare, attraverso l’individuazione di un repertorio contemporaneo, l’originaria vocazione dell’Accademia Corale. Robino, che cura gli arrangiamenti dei brani in programma, riflette sulla propria esperienza con l’Accademia, evocando figure chiave della sua storia recente: “Penso soprattutto alla direzione di don Virgilio Bellone; il repertorio sacro che proponeva e che ascoltavo nella suggestiva cornice del Salone dei Concerti del Conservatorio di Torino è stato parte della colonna sonora della mia adolescenza“.

L’intuizione di Cociglio e Robino è di rileggere tale tradizione attraverso alcune esperienze del pop internazionale (soprattutto in lingua inglese) e della musica per il cinema. Esperienze che paiono muoversi in direzione opposta rispetto allo spirito liturgico di preghiera e meditazione ma che, a ben guardare, rivelano un profondo legame con la spiritualità, anche attraverso l’uso di testi dove compaiono termini legati alla sfera religiosa e riferimenti alle sacre scritture.

Da questa scelta deriva lo spirito del concerto. Un brano di musica pop composto in un contesto culturale angloamericano, familiare ma al tempo stesso profondamente distante dal nostro, è generalmente assorbito dal pubblico italiano attraverso l’iconicità del sound, il carisma degli esecutori, la cantabilità del testo e la sua eventuale portata storica. Rischiano di restare in secondo piano i contenuti più profondi, i sottotesti culturali e le stratificazioni di significato che la mera traduzione del testo non sempre riesce a restituire. Infatti, a differenza del nostro costume, che tende a separare gli aspetti della vita culturale da quelli religiosi, in contesti di fede protestante la religiosità pervade la vita quotidiana e trova posto anche nella musica leggera, in forme che spaziano dalla provocazione alla sincera accettazione.

Attraverso la scelta di brani iconici e riconoscibili di artisti come Leonard Cohen, Ennio Morricone, Depeche Mode, Coldplay e U2, “Sacred Remix” si propone di aprire una porta su questi significati nascosti. Gli arrangiamenti sono accuratamente pensati per mantenere l’identità musicale di tali pezzi, pur rivelando ciò che si nasconde sotto la superficie.

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