Groovin’ @ Spotify – la prima playlist del 2025

Eccoci giunti alla prima playlist del 2025, che riepiloga, in realtà, il meglio di quanto realizzato dalla scena pinerolese negli ultimi mesi dello scorso anno. Come di consuetudine, si tratta di una playlist in cui si compie un viaggio sonoro tra generi e tematiche differenti, offrendo un’esperienza musicale ricca di sfumature e spunti di riflessione. Jazz, elettronica, rap, folk e altre influenze si alternano in un percorso variegato che invita all’esplorazione e all’ascolto consapevole.

Si parte con “Oh No“, un’intensa reinterpretazione jazz di un classico di Frank Zappa. Il quintetto composto da Furio Di Castri, Giovanni Falzone, Achille Succi, Fabio Giachino e il pinerolese Mattia Barbieri mantiene la profondità dell’originale, impreziosendolo con tocchi raffinati di cui i cinque musicisti sono dotati. La traccia è un estratto dall’ultimo lavoro discografico dell’ensemble dal titolo “Sunday Afternoon”. Subito dopo, la playlist vira verso “Canto Errante“, un’intensa ballata degli Auto Da Fé, la band guidata dal cantautore Fabio Pasquet, tratta dal loro album omonimo. Il brano affronta il tema dell’immigrazione, in cui si sviluppa lateralmente una profonda riflessione più generale sulla fragilità umana.

Proseguendo, troviamo “Prelude to a Kiss” dei Jambalaya 37, una rivisitazione in chiave contemporanea del celebre brano di Duke Ellington. La voce di Laura Russo dona un’aura delicata e nostalgica a questo nuovo lavoro della band, che mitiga la sua consueta inclinazione verso le contaminazioni elettroniche e nu soul, per un recupero di sonorità più tradizionali. La musica dei Jambalaya fa da ponte verso territori jazz – in queso caso sì – più sperimentali, rappresentati da “All Combined” dei Torino Unlimited Noise. Questo progetto techno-jazz, formato da Mattia Barbieri, Fabio Giachino e Gianni Denitto, prosegue la sua esplorazione di spazi sonori audaci e innovativi.

Un cambio di atmosfera arriva con “Rising Sun“, brano firmato da Fab Pri8 (Fabrizio Priotto) e dal suo alter ego Fabrizio Gahan, dalla tipica energia vibrante di marca nu-metal. Il singolo chiude un anno estremamente prolifico per il producer lusernese: ben tredici singoli e un EP che hanno toccato ambiti stilistici anche piuttosto lontani tra loro, dal pop ispirato ai Depeche Mode, passando per produzioni dance che ammiccano alla techno commerciale degli anni Novanta, fino alle asperità che oscillano tra hard rock e punk, e persino un saltuario sapore chill-out. Nel frattempo, “Carlito Brigante” della band La Chatte Noire si avventura nel melting pot culturale di New York, in un album che combina jazz, folk e world music. Tratto dall’album omonimo registrato nel 2014, ma pubblicato solo di recente in occasione del suo decimo anniversario, questo brano vede la partecipazione di Marco Varvello, Luca Russo, Mattia Barbieri, François Gozlan e Giampaolo Casati.

Tra i momenti più riflessivi della nostra compilation, spiccano “Senzaria” della band La Quadrilla, un pezzo che richiama l’attenzione sui diritti umani, e “In equilibrio su un filo” di Casalis, un’intima meditazione sulla vulnerabilità e sulla ricerca di senso nell’esperienza umana, estratta dal recente album del cantautore dal titolo “Brucia“. Sempre sul fronte del cantautorato, “Il cuore da primo” di Callistenia celebra la preziosità delle relazioni personali, con un arrangiamento curato grazie alla collaborazione di Attilio Riccardi e Paolo Moreschi. Nel mezzo a queste due tracce, c’è posto per un altro capitolo dedicato al grande jazz. “Manion vs Biegler” è la nostra scelta per rappresentare l’album “Behind Anatomy”, la rilettura destrutturata di “Anatomy of a Murder” di Duke Ellington, operata da Stefano Risso, Francesco Bearzatti e – nuovamente – Mattia Barbieri.

La playlist non manca di energia e dinamismo, e va ad esplorare generi come ska e reggae in “Massimo” degli Skamarcio, band della Val Chisone che ha recentemente pubblicato l’album “Nessuno”; il crossover rock-trap di “Paranoia” dei Mowy, e il pop cantautoriale scarno ed essenziale di “Love U Babe”, interpretata da David, ma scritta da Altair Donini. Il rap si fa spazio con “Sindrome dell’impostore” di Tito Sherpa, tratto dall’album “Passaggio al nuovo mondo“; Back to Me di Vibe; e la collaborazione tra lo stesso Tito Sherpa e Neekoshy nel brano “Perdonami”, dall’album “Provincia Tales, che analizza la complessità dell’animo umano attraverso il prisma dei sette peccati capitali.

Sul versante della musica strumentale, la playlist regala emozioni con “I’m Foolish” di Gilberto Bonetto, un brano di piano solo estratto dal suo recente lavoro “Sketches”, nato da improvvisazioni spontanee e in contrapposizione con il dilagare dell’intelligenza articiale; e con la “Suite in G Minor, Op. 3 “Old Style”” di Massimiliano Genot, dal disco del 2024 dedicato alla riscoperta dell’opera del compositore Federico Bufaletti. In un registro pop e indie si segnala poi “Road to Gold” del gruppo La Porta Nuova, capitanato da William Jones, in cui troviamo alcune vecchie conoscenze della nostra scena, come il chitarrista Ivano Gruarin e il tastierista Paolo Gambino, quest’ultimo collaboratore esterno fisso di tutte e tre le uscite discografiche della band.

Per concludere, due produzioni elettroniche: “Anarcadia“, opera del DJ Ramon Oscar Damiano e del producer Thiepolo, e Acid Sun di Rollo DJ. Entrambi i brani fondono sonorità house e influenze psichedeliche, regalando un finale suggestivo e ritmato.

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